Mauro Sàito con M. Fabbri, C. Presta (parco lineare)

Matera è stata per tutti gli anni ’50 un luogo esemplare della situazione sociale e politica meridionale, nota per un operante “laboratorio urbanistico”, che attraverso il contributo dei migliori progettisti italiani, selezionati da concorsi nazionali, ha costruito la “città nuova”, in seguito al trasferimento degli abitanti dei rioni Sassi. La costruzione del quartiere Lanera a Matera, è un “episodio importante del dibattito urbanistico e architettonico, ma anche politico e culturale” svoltosi in Italia nel dopoguerra e negli anni ’50”. Il quartiere di Lanera è situato su bordo della contrada Chiancalata, prospiciente l’Ospedale, in un luogo di rilevante qualità paesistica, ma separato dal contiguo tessuto urbano a causa della presenza di un tratto di ferrovia metropolitana, che ne definisce il margine inferiore, verso la città storica, con una trincea continua e difficilmente valicabile. In attuazione di una corretta strategia di programmazione urbanistica e sociale dell’Amministrazione Comunale, che ha incluso negli ambiti di riqualificazione urbana il quartiere Lanera, attraverso questo progetto è possibile sopperire a questa carenza funzionale che da anni ha costituito la principale causa dell’emarginazione fisica e sociale del quartiere a livello urbano. Il progetto propone una soluzione di ridefinizione morfologica dei margini di un quartiere di edilizia esclusivamente popolare, mediante la copertura della linea ferroviaria e il miglioramento dei collegamenti viarii con l’intorno, e la revisione generale degli standard residenziali, delle attrezzature e degli spazi collettivi per adeguarli agli attuali livelli di domanda sociale di una più elevata qualità urbana.